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Qualificazioni a Brasile 2014, il terzo turno

Dopo il termine di tutte le gare d’andata dei gironi iniziano a delinearsi le gerarchie delle squadre, di quelle che sono a un passo dalla qualificazione (come Giordania, Australia e Iran) e di quelle che devono già alzare bandiera bianca con tre turni d’anticipo (come Indonesia, Emirati Arabi Uniti e Singapore).

GRUPPO A

Singapore – Giordania 0-3 11’Deeb 54’Yaseen 63’Hayel

Cina – Iraq 0-1 45’Mahmoud

Classifica:

Giordania 9
Iraq 6
Cina 3
Singapore 0

La Giordania rafforza il proprio primato e ipoteca la qualificazione al quarto turno (che è anche l’ultimo della zona asiatica) grazie al facile 3-0 sul campo di Singapore, ancora ultimo a secco di punti.
Pregevolissima la rete del 3-0 di Hayel, mentre va ancora a segno Deeb, autentico goleador della squadra, che ha avuto qualche anno fa una breve esperienza in Belgio nel Mechelen.
Nel post partita l’allenatore della Giordania, Adnan Hamad, sottolinea come la sua squadra sia diventata tra le più forti del continente, e le chances di qualificarsi a un mondiale non sono mai state così concrete come ora.
Ma il risultato che fa clamore (non più di tanto, ad essere sinceri) è la sconfitta in casa della Cina, punita da un gol di Younes Mahmoud al 45′.
La squadra cinese, guidata dall’ex leggenda madridista Camacho, ha mostrato un’enorme carenza di qualità e organizzazione, che già si era intravista nella prima partita, una soffertissima vittoria per 2-1 contro Singapore, e nel turno precedente, contro il modestissimo Laos, chiudendo addirittura un tempo in svantaggio per 1-2.
Per tentare di accedere al turno successivo ora serve un’impresa in trasferta (si fa per dire, dato che la FIFA ha appena sancito che gli iracheni giocheranno le loro partite in casa al di fuori del proprio territorio con un ban) nella gara di ritorno e sperare di vincere contro la Giordania, impresa davvero complicatissima.

GRUPPO B

Corea del Sud – Emirati Arabi Uniti 2-1 50’Park 63’Al Kamali (aut) 91’Matar

Libano – Kuwait 2-2 15’Maatouk 50’Neda 86’Maatouk (rig) 88’Younes (aut)

Corea del Sud 7
Kuwait 5
Libano 4
Emirati Arabi Uniti 0

Molto equilibrato questo gruppo, con la Corea del Sud che stacca tutti grazie al 2-1 sugli Emirati Arabi Uniti, ormai fuori dai giochi, mentre il primo spareggio per aggiudicarsi il secondo posto tra Libano e Kuwait finisce con uno spettacolare 2-2.
La Corea ringrazia ancora l’attaccante dell’Arsenal Park Chu Young, che dopo la doppietta in settimana nell’amichevole contro la Polonia segna un altro goal decisivo, portandosi in vetta alla classifica provvisoria dei capocannonieri con 5 reti in 3 partite.
Non basta alla squadra emira il goal allo scadere di Matar, che rende solo meno amara la sconfitta ma non la situazione della squadra, ancora a zero punti e lontanissima dal secondo posto. Inutile sottolineare quanto sia ancora deludente il rendimento di questa nazione che ogni anno porta campioni provenienti da ogni parte nel mondo nel proprio campionato sperando che possano insegnare qualcosa di utile ai mediocri calciatori locali.
La partita più decisiva era però tra Libano, vera sorpresa del girone, e Kuwait, inizialmente favorito dai bookmakers. Il match si conclude con uno splendido 2-2, maturato grazie al pareggio su autorete del Kuwait a due minuti dal termine dopo la doppietta di una stelle della squadra di casa, Hassan Maarouk.
I giochi saranno decisi con ogni probabilità dal match di ritorno in programma l’11 novembre a Kuwait City.

GRUPPO C

Giappone – Tajikistan 8-0 11’Havenaar 19’Okazaki 35’Komano 41’Kagawa 47’Havenaar 56’Nakamura 68’Kagawa 74’Okazaki

Corea del Nord – Uzbekistan 0-1 25’Geynrikh

Sembrano già fatti i giochi per quanto riguarda il gruppo C.
Il Giappone annienta con un esagerato 8-0 il Tajikistan, con doppiette di Havenaar, Ozakaki e soprattutto di Kagawa, che in una recente intervita ha dichiarato che sta attraversando il periodo più difficile della sua carriera. Certamente due reti con la nazionale sono un toccasana per morale e autostima.
Il match decisivo più interessante ed equilibrato però era sicuramente quello tra Corea del Nord e Uzbekistan, terminato con la vittoria degli ospiti per 1-0 grazie alla rete al 25′ di Geynrikh, attaccante che gioca nell’altra corea con il Seoul.
La situazione ora sorride ai sovietici, che hanno a disposizione due match point casalinghi contro la stessa Corea del Nord e il Tajikistan, che sta dimostrando come mai è arrivato a questo round della competizione solo grazie a una vittoria a tavolino contro la Siria: 0 reti segnate, 10 subite e 0 punti raccolti, il tutto in sole tre partite.

GRUPPO D

Australia – Oman 3-0 7’Holman 65’Kennedy 85’Jedinak

Thailandia – Arabia Saudita 0-0

CLASSIFICA:

Australia 9
Thailandia 4
Arabia Saudita 2
Oman 1

Se non fosse per la strapotenza dell’Australia, il Gruppo D sarebbe con ogni probabilità il girone più incerto.
I Socceroos hanno umiliato l’Oman per 3-0 (ma lo score poteva essere molto più ampio) e restano a punteggio pieno, nella prossima partita sempre contro l’Oman a Muscat basterà un’altra vittoria per decretare la qualificazione al quarto turno con ben partite d’anticipo.
Il man of the Match della partita di Sydney è stato Brett Holman, autore del primo goal e coinvolto in maniera decisiva nel secondo.
Con l’Australia dunque che vola a ritmi troppo alti, la lotta per il primo posto è persa in partenza, ma la bagarre per il secondo è invece apertissima.
Ieri, davanti a un Rajamangala Stadium stracolmo, la Thailandia ha bloccato sullo 0-0 l’Arabia Saudita, in un match che entrambe le squadre potevano vincere.
Il livello di calcio espresso dai padroni di casa non è stato all’altezza delle prime due partite, ma è bastato per mettere in difficoltà gli ospiti allenati da Rijkaard, in crisi di gioco e risultati.
Anche qui sarà decisivo il match di ritorno dell’11 novembre.
Se la Thailandia uscirà indenne da questo scontro, le possibilità di superare questo round per la prima volta nella storia diventeranno sempre più reali.

GRUPPO E:

Indonesia – Qatar 2-3 14’Al Sulaiti 26’Gonzales 31’Ibrahim 35’Gonzales 59’Razak

Iran – Bahrein 6-0 22’Hosseini 34’Jabbari 42’Aghily 62’Teymourian 75’Ansarifard 83’Rezaei

CLASSIFICA:

Iran 7
Qatar 5
Bahrein 4
Indonesia 0

The dream is over.
Per l’Indonesia, di fronte per l’ennesima volta a un Gelora Bung Karno Stadium incandescente, arriva la terza sconfitta in tre partite e i “Garuda” devono dire addio prematuramente al sogno di partecipare nuovamente a un mondiale dopo l’unica, ectoplasmica, apparizione del 1938.
Non basta la doppietta del loco Gonzales, unico vero calciatore di rilievo della nazionale (infatti è un naturalizzato uruguaiano, ma avanti con gli anni) contro il Qatar, trascinato dalle invenzioni di Khalfan Ibrahim, autore di una prestazione meravigliosa.

Il miracolo Thailandia

Posizione numero 120 nel ranking FIFA (più in basso di Liechteinstein e Isole Far Oer). Tremenda fatica nel superare avversari del calibro di Myanmar, Indonesia, Palestina e Singapore.
Nessun giocatore che milita in Europa, nemmeno in qualche campionato di spessore minore.

Di chi stiamo parlando?

Di gente che segna gol così:

La Thailandia si sta rendendo protagonista di un miracolo a dir poco impensabile fino a 5 giorni fa.
Dopo aver rischiato di portare a casa un insperato punto a Brisbane contro l’Australia, gli elefanti di Winfried Schafer hanno sfornato una prestazione sontuosa contro l’Oman, squadra che partiva coi favori del pronostico, sorprendendo tutti per la mole di gioco espressa (me compreso).
Il risultato è stato un 3-0 senza appello (reti di Sompong, Dangda e autorete di Al Farsi), non c’è stata assolutamente partita, dominio totale dei padroni di casa al Rajamangala Stadium: ciò che ha veramente impressionato è stato il gioco e la qualità della prestazione dei thailandesi. Frequentissimi tocchi di prima, azioni in velocità, combinazioni anche spettacolari, come nel caso del primo gol di Sompong assistito magistralmente di tacco dal talentuosissimo Dangda.
Indubbiamente si tratta del miglior calcio visto in queste prime due giornate di qualificazioni asiatiche ai Mondiali.
Ma com’è possibile che una squadra che ha faticato recentemente contro avversari come Palestina (pareggio agguantato solo al 95′), Singapore (nemmeno un gol segnato in casa), Laos, Malesia e Indonesia, possa migliorarsi così velocemente tanto da essere considerata la favorita per il passaggio al turno finale di qualificazione (sempre dopo l’Australia che è a punteggio pieno) ?
Winfried Schafer ha compiuto un vero e proprio miracolo: è riuscito a trarre il massimo dai suoi attraverso la tattica e il gioco collettivo, che in fase di possesso è un calcio velocissimo che sfrutta la dote migliore dei thais, la rapidità nel palleggio; in fase di non possesso tutti gli undici uomini si posizionano dietro la linea della palla, con la linea dei centrocampisti molto vicina a quella dei difensori, con gli esterni alti pronti a ripartire. E nel gol contro l’Australia abbiamo visto quanto efficaci possano essere i loro contropiedi.
Il 4-4-2 della nazionale thailandese è parso estremamente adatto a esaltare le qualità dei singoli più forti, e che singoli: su tutti Dangda, il quale ha ancora mostrato di essere chiaramente di un’altra categoria rispetto a compagni e avversari omaniti, e Thonglao, inventore di assist a ripetizione e merita di certo un’altra chance in Europa dopo la breve e sfortunata parentesi che ebbe con il Kaiserslautern.
Si tratta solamente di un momento di apoteosi e di esaltazione, o la Thailandia è davvero diventata una squadra così competitiva in Asia? Le parole le lasciamo al campo, al doppio confronto con l’Arabia Saudita, che quasi certamente stabilirà quali tra le due formazioni andrà avanti.

A cura di Christian Rizzitelli